In occasione del sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro, dal prossimo 6 aprile la Galleria Nazionale delle Marche, che ha sede nell’antico e suggestivo Palazzo Ducale a Urbino (PU), amplia gli spazi museali che saranno fruibili dai visitatori.
In vista del completo recupero del secondo piano, apriranno infatti sei sale interamente rinnovate che andranno ad aggiungersi alle tre del braccio orientale, prospicente piazza Rinascimento, già aperte per ospitare alcune opere del tardo Cinquecento e del Seicento, con l’importante nucleo di dipinti di Federico Barocci.
In realtà, i lavori di recupero hanno interessato tutto il piano – con esclusione della parte occupata dagli uffici della Direzione della Galleria Nazionale delle Marche – comprese le sale già aperte al pubblico che, per tale motivo, sono state temporaneamente chiuse. L’obiettivo è infatti l’integrazione di tutti gli ambienti del II piano, tramite il loro adeguamento al nuovo progetto illuminotecnico e al nuovo allestimento, progettati e curati dallo staff della stessa Galleria.
In totale saranno diverse centinaia le opere in più che, uscite dai depositi, si potranno ammirare in Galleria. Più nel dettaglio, si tratta di 115 dipinti e 5 sculture, circa 150 maioliche di rara bellezza e una selezione di ceramiche. Tra queste, vi è un importante nucleo di opere (dipinti e ceramiche) provenienti dalle collezioni della Cassa di Risparmio di Pesaro, concesse in deposito decennale alla Galleria Nazionale delle Marche. A tutto ciò si aggiungeranno, di volta in volta, 24 disegni (molti di Barocci e per lo più inediti) che verranno mostrati a rotazione per periodi al massimo di quattro mesi), oltre ai due di grandi dimensioni che, proprio per questa natura, sono permanenti: il San Gennaro trascinato al martirio con i compagni Festo e Desiderio (il cartone per la lunetta della cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli, opera del 1633 di Domenico Zampieri detto “Domenichino” realizzato a carboncino, biacca e sanguigna su carta, che misura 424 × 866 centimetri) e Il trionfo di Sileno (il cartone per la parte destra dello scomparto centrale della volta della Galleria di Palazzo Farnese a Roma, opera del 1598 ca. di Annibale Carracci, realizzato a carboncino e biacca su carta grigio-azzurra, che misura 340 × 330 centimetri).
In pratica la Galleria Nazionale delle Marche aumenterà del 75% il patrimonio fruibile dal pubblico proprio nell’anno che celebra i sei secoli dalla nascita del Duca di Urbino che già a metà del XV secolo aveva deciso di dotarsi di una sontuosa residenza e che oggi rappresenta uno degli scrigni più ricchi dell’arte rinascimentale.
«La Galleria Nazionale delle Marche è un museo che cresce e completa il suo sviluppo – afferma Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale della Marche –. Nata per rappresentare l’arte marchigiana, con questa e la prossima definitiva apertura del secondo piano, conclude quel percorso iniziato sul principio del Novecento, quando venne istituita la Galleria. Da un lato vede il progressivo recupero di tutti gli spazi dello splendido Palazzo Ducale che la ospita, dall’altro il completamento del racconto della storia artistica di un territorio così ricco e importante per la cultura italiana e non solo, estendendo l’esposizione alle collezioni del Seicento e del Settecento, includendovi i disegni e, infine, la ceramica che del Montefeltro, rappresentò un’eccellenza».